Le politiche per la conciliazione famiglia-lavoro rappresentano l’insieme delle politiche attuate dalle imprese al fine di favorire il corretto equilibrio tra vita professionale e personale.
È competenza del Dipartimento per le politiche della famiglia promuovere e coordinare le azioni del Governo dirette a contrastare la crisi demografica, a sostenere la maternità e la paternità e a promuovere, incentivare e finanziare le iniziative di conciliazione dei tempi di lavoro di cura della famiglia, nonché assicurare la presenza del Governo negli organismi nazionali, comunitari e internazionali competenti in materia di tutela della famiglia.
Le politiche per la conciliazione sono state introdotte nell’ordinamento italiano attraverso la legge 8 marzo 2000, n. 53 (“Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”), volta a promuovere un equilibrio tra tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione.
Merito della norma l’aver introdotto l’istituto dei congedi parentali, così da favorire un maggior coinvolgimento della figura paterna nella cura dei figli, e l’aver focalizzato l'attenzione delle Regioni e degli enti locali sull'importanza di riorganizzare i tempi delle città.
Unitariamente ai successivi sviluppi e aggiornamenti sul tema, la legge 53/2000 costituisce tutt’ora il principale riferimento normativo in materia di politiche per la conciliazione famiglia-lavoro.
FONTI:
- Legge 8 marzo 2000, n. 53, “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”, G.U. Serie Generale n.60 del 13-03-2000. Link: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2000/03/13/000G0092/sg