Sesto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2025-2027
La presentazione in Consiglio dei ministriLa Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia ROCCELLA, ha presentato il Sesto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2025-2027" nel corso del Consiglio dei ministri di giovedì 24 luglio 2024.
Il Piano raccoglie le indicazioni e le azioni elaborate a supporto delle politiche pubbliche dedicate a bambini e adolescenti e si impegna al mantenimento della piena applicazione della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Si tratta di un documento predisposto dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza che ha acquisito i pareri dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e della Conferenza unificata: il successivo passo è l’emanazione con decreto del Presidente della Repubblica.
Al termine dello stesso Consiglio dei ministri, la ministra Eugenia ROCCELLA ha dichiarato quanto segue.
“Abbiamo presentato in Consiglio dei ministri il Sesto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2025-2027. È un Piano che ha avuto un iter abbastanza lungo, passando dalle Commissioni parlamentari, e che ha recepito le modifiche proposte durante tutto il percorso”.
Ha aggiunto, inoltre: “..è un Piano innovativo in alcune parti perché ha una impostazione sussidiaria, in quanto mette al centro la famiglia e cerca di dialogare con il Piano nazionale per la famiglia. Nei Piani precedenti la parola ‘famiglia’ non era esplicitamente citata ma i minori hanno di solito una famiglia, non ci sono solo quelli disagiati e con problemi. Questo Piano verrà attuato tenendo conto dello sviluppo armonioso della personalità dei minori e, quindi, non si occuperà solo delle situazioni di disagio”.
La Ministra Roccella non ha mancato di spiegare che lo stesso Piano è stato “organizzato su tre macro-aree interconnesse: genitorialità, educazione e salute. Lo scopo è stato quello di riannodare le reti comunitarie, tenendo al centro la famiglia come perno su cui intorno cercheremo di ricostruire quelle reti di relazioni che sostengono il minore e che possono essere ricostruite attraverso azioni di connessione”.