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Family Audit

Marchio della certificazione Family Audit

Lo standard "Family Audit" è uno strumento di certificazione, con relativo marchio, che qualifica una Organizzazione come attenta alle esigenze di Conciliazione Famiglia-Lavoro dei propri dipendenti.

Le Organizzazioni certificate "Family Audit", dunque, sono orientate al benessere aziendale dei propri dipendenti, in coerenza con specifici parametri indicati nelle Linee guida del “Family Audit”.

Per ottenere tale certificazione, un’Organizzazione - dalle Aziende ai Comuni, fino agli Enti non profit - si sottopone a un processo di auditing, che comporta dei costi variabili in base alle dimensioni dell'Organizzazione stessa.

Il processo di certificazione – che ha una durata temporale di 3 anni e 6 mesi – è accompagnato da consulenti e valutatori iscritti all'Albo degli auditors dello standard “Family Audit”.

 In Italia, l'Ente di certificazione proprietario dello standard è la Provincia Autonoma di Trento.

L'origine dello standard, infatti, risale alla sperimentazione realizzata in Trentino negli anni 2005-2008, previa concessione della licenza dello standard tedesco “Familie und Beruf” alla Provincia Autonoma di Trento.

Al termine della sperimentazione, la Provincia ha adottato un proprio standard, adattando quello tedesco alle specificità locali. E’ nato così il "Family Audit".

Il Dipartimento per le politiche della famiglia ha ritenuto strategico impegnarsi nella promozione di questo innovativo processo di qualità su tutto il territorio nazionale, per favorire la diffusione dello standard e più in generale della cultura della conciliazione famiglia-lavoro.

Pertanto, nel 2010, tra lo Stato e la Provincia Autonoma di Trento è stato sottoscritto il I Protocollo di Intesa per il trasferimento a livello nazionale dello standard “Family Audit”.

A tale Protocollo d'Intesa ha fatto seguito un primo accordo di collaborazione tra il Dipartimento e la Provincia, al fine di rendere effettiva la sperimentazione su scala nazionale, mediante un I Avviso pubblico, che ha reso possibile coinvolgere nel percorso di acquisizione della certificazione 50 Organizzazioni su tutto il territorio.

Nel dicembre 2014 è stato sottoscritto un II Protocollo, mirato a potenziare la conoscenza del “Family Audit” e la cultura della conciliazione nel Paese attraverso un II Accordo e relativo II Avviso, pubblicato in data 15 aprile 2015.

Per favorire ulteriormente la diffusione su scala nazionale dello standard “Family Audit”, nel 2016 il Ministro pro tempore per la Famiglia Enrico Costa ha promosso in Conferenza Stato-Regioni un Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano concernente la promozione e diffusione della certificazione della qualità dei processi organizzativi inerenti le misure di conciliazione famiglia-lavoro nel mercato del lavoro pubblico e privato.

Tale ultimo Accordo sancito il 3 agosto 2016, prevede che ciascuna Regione, su base volontaria, possa rivolgersi al Dipartimento per le politiche della famiglia per attivare un percorso regionale di certificazione “Family Audit” rivolto alle aziende e agli Enti locali del proprio territorio. Il Dipartimento fornisce alle Regioni l’assistenza tecnica ed il know-how necessari.

Analogamente, la Provincia Autonoma di Trento supporta il processo mediante i propri consulenti e valutatori.

L’Accordo prevede la stipula di un apposito Protocollo di collaborazione tra la Regione interessata, il Dipartimento e la Provincia di Trento; il Protocollo definisce i compiti di ciascuna Parte, i tempi, le attività e le risorse economiche necessarie.

A tale scopo, il Dipartimento ha predisposto uno schema-tipo di Protocollo, per offrire un quadro comune di riferimento che potrà essere adattato, di volta in volta, in funzione delle specifiche esigenze e dei peculiari obiettivi di ogni singola Regione.

Tra gli impegni di queste ultime vi è la pubblicazione di un Avviso pubblico, rivolto al tessuto produttivo locale, che incentivi le Organizzazioni a intraprendere il processo di certificazione “Family Audit” garantendo un contributo regionale ai costi da esse sostenuti.

Investire nella conciliazione vita-lavoro è una strategia a medio-lungo termine che il Dipartimento persegue nella convinzione che costituisca un volano efficace per la crescita delle Aziende, per l’aumento della produttività, per la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e per la natalità.

La diffusione dello standard “Family Audit”, peraltro, è una delle attività previste anche dall’ultimo Piano Nazionale per la Famiglia.

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